Nell’ambito della proposta ristorazione di Eataly ad Expo, in cui si cercherà di raccontare l’incredibile biodiversità italiana e le tantissime cucine regionali del Paese, spazio anche al Trentino, rappresentato eccellentemente dalla Locanda delle Tre Chiavi. Scopriamo con il titolare Sergio Valentini tutti i dettagli della partecipazione.
Expo è ormai partito da qualche giorno e sono già migliaia i pasti serviti all’interno dell’area a cura di Eataly, il grande progetto di valorizzazione del Made in Italy agroalimentare nato dal genio di Oscar Farinetti. Voi fate parte degli 84 ristoranti da lui scelti per rappresentare il meglio delle proposte regionali italiane. A quando il vostro turno?
Saremo tra i 14 protagonisti del mese di luglio. Ci aspetta una grande sfida: preparare circa 1.000 piatti al giorno per 30 giorni…a voi il conto finale! Sarà una grande occasione per far conoscere il nostro territorio e la nostra cucina, probabilmente meno conosciuta di altre più note al mondo, ad una quantità infinita di visitatori, provenienti da ogni parte del Pianeta. E siamo sicuri che molti di loro si innamoreranno dei piatti della nostra tradizione.
Già perché è questo l’obiettivo del progetto: far conoscere le molteplici tradizioni gastronomiche che da Nord a Sud caratterizzando inconfondibilmente il nostro Paese. Voi, in particolare, che cosa avete scelto di proporre agli oltre 20 milioni di visitatori attesi per l’Esposizione Universale?
In primis i nostri tradizionalissimi canederli, come non proporli! Ma anche lo sformatino di Casolét, il caratteristico formaggio della Val di Sole inserito tra i presìdi Slow Food, la carne salada, eccellenza dell’Alto Garda, in accoppiata ai fasoi e, ovviamente, lo strudel di mele. Un menù, insomma, che ripercorre il meglio della nostra cucina e che siamo certi saprà conquistare tutti i palati del mondo.
Sicuramente un lavoro intenso. Quante persone saranno di fatto attive presso la postazione a vostra disposizione?
Abbiamo previsto uno staff di 6 persone e, considerando che l’Expo è aperto dalle 10.00 alle 23.00, sarà sicuramente un bel lavoro. Tra l’altro, non per questo fermeremo la storica cucina di Isera. Mentre io e parte del mio “team” saremo a Milano, infatti, il nostro ristorante resterà comunque aperto grazie all’impegno, disponibilità e professionalità degli altri nostri collaboratori.
E perché Farinetti ha scelto proprio la Locanda delle Tre Chiavi?
Da sempre promuoviamo e custodiamo la ristorazione di tradizione e di territorio: per questo da 15 anni – su 18 totali di attività – ci fregiamo di far parte del circuito “Osterie d’Italia Slow Food”. Avendo tutti i requisiti richiesti per la partecipazione, ci siamo subito candidati in quanto ci sembrava una grandissima possibilità di visibilità, per noi, per il nostro territorio e per i suoi prodotti. Così siamo stati inseriti nel progetto. Opportunità che non è stata evidentemente valutata da altri colleghi.
In che senso?
La postazione del Trentino Alto Adige è in condivisione con il Friuli Venezia Giulia (consideri che le 14 totali devono rappresentare 20 regioni, per cui alcuni territori sono, come nel nostro caso, accorpati ad altri) ma, sui 6 mesi di Esposizione, solo a luglio sarà protagonista la cucina trentina. Agosto sarà occupato dalla Forst, in rappresentanza dell’Alto Adige e gli altri mesi da ristoratori del Friuli. Probabilmente l’impegno non indifferente – basti pensare alla gestione logistica – ha fatto sì che non siano state avanzate altre richieste da coloro che avrebbero avuto i requisiti per farlo. Peccato! Tuttavia, “Se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna“, per cui speriamo che i visitatori che proveranno i nostri piatti verranno poi a scoprire in Trentino le altre eccellenze del nostro territorio.