Comunicato del 26 marzo 2021 stampa dell’Associazione Vignaioli del Vino Santo

Da tanti anni il rito storico della spremitura delle uve Nosiola per il Vino Santo Trentino si svolge con la partecipazione della comunità. Oggi questo non è possibile. Ma i momenti vanno celebrati, e se già nel 2020 l’Associazione aveva deciso di dare vita a tanti piccoli Riti, oggi i Vignaioli del Vino Santo si ritrovano per omaggiare questo prodotto che è prima di tutto collettivo. E lo raccontano con le loro mani, i loro gesti, i loro sguardi, i colori e i profumi della Valle dei Laghi, in un filmato che rende onore all’attesa che ne accompagna la
tradizionale e delicata produzione.

Il Vino Santo Trentino, presidio Slow Food, è il frutto del lavoro di quanti credono che sia
ancora necessario attendere il tempo giusto per le cose buone. Quelle che raccontano tradizioni collettive, saperi condivisi, memorie passate e passioni presenti. Un prodotto a cui solo l’attesa – della maturazione, della raccolta, dell’appassimento, della torchiatura, della fermentazione, dell’invecchiamento – dà quel sapore e quel colore che lo rendono così riconoscibile.

Un vino corale che nasce da acini appassiti, che profuma del vento del Garda, che racconta
della Terra nel quale cresce. Un binomio indissolubile quello che lega questo vino al suo tempo, inseparabili l’uno dall’altro, e celebrato nei passaggi a cui i Vignaioli ancora oggi prestano massima cura e attenzione.
Tra questi il Rito della Spremitura. Uno tra i momenti simbolicamente più importanti, che si
svolge in occasione della Settimana Santa e che segna il passaggio dalla fase di appassimento sulle arèle, alla fase di vinificazione. Un Rito che è diventato, negli ultimi anni, occasione di incontro e di condivisione con la comunità più ampia: quella che abita la Valle dei Laghi e quella che qui giunge per incontrarne tradizioni e produzioni.

In questo marzo 2021, un anno che ha visto nuovamente l’impossibilità di invitare fisicamente quanti avrebbero voluto partecipare al rito, le Aziende Agricole Pedrotti, Pisoni, Giovanni Poli, Maxentia, Pravis e Francesco Poli hanno comunque deciso di celebrare il momento. Lo hanno fatto incontrandosi, alla giusta distanza, attorno a un piccolo tornio, nella Casa Caveau Vino Santo, a Padergnone. Uno spazio che, costruito intorno al 1800 quale fruttaio Rigotti, è stato fino al 1980 il più grande appassitoio della Valle dei Laghi e che dal 2020, a seguito di un attento recupero conservativo, ospita la storia di questo Vino così prezioso.

Un Rito che i Vignaioli hanno voluto raccontare per immagini, condensando in poco meno di
un minuto una storia lunga secoli. Un invito a festeggiare insieme il tempo dell’attesa che si fa vino nobile, di dolce eleganza e di straordinaria longevità.

Clicca qui per vedere il video dedicato alla spremitura del Vino Santo.