La premiazione conclude un weekend con iniziative da tutto esaurito. Secondo posto per Federico Rosina e terzo per Giovanni Frapporti. Consegnati anche un premio speciale per la difesa della biodiversità ad Annalisa Sosi e il premio speciale dedicato a Francesco Graziola a Paolo Benvenuti, storico direttore dell’Associazione Città del Vino scomparso ad inizio anno.

Domenica pomeriggio, presso il cortile del Comune di Isera, sono stati annunciati i vincitori della 19a edizione de La Vigna Eccellente, concorso nato nel 2001 con l’obiettivo di premiare la cura dei viticoltori in vigna e il loro lavoro quotidiano che contribuiscono così fortemente a caratterizzare il paesaggio vitato della Vallagarina.

Ed erano 46 gli appezzamenti, per 250 mila metri quadrati totali di vigneti, al vaglio della giuria di esperti, presieduta dal Professor Attilio Scienza, Docente di Viticoltura alla Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, e composta da Marco Stefanini, Duilio Porro e Bruno Mattè, tecnici della Fondazione Edmund Mach – Istituto Agrario di San Michele all’Adige, Enzo Merz, giornalista e Gran Maestro della Confraternita della Vite e del Vino di Trento, Nereo Pederzolli, giornalista, Carlo Rossi che, nel 2001, ha tenuto a battesimo il concorso in qualità di Sindaco di Isera, e Franco Nicolodi, coordinatore regionale e direttore dell’Associazione Italiana Città del Vino, per una valutazione sia da un punto di vista tecnico che estetico.

Dei 31 agricoltori in concorso ha primeggiato Tullio Parisi, con il suo vigneto di 0,73 ettari a pergola semplice situato nel comune di Isera, in località Marano Volpera, premiato per la gestione intelligente, che ha visto operazioni eseguite alla perfezione con una particolarità: la cimatura eseguita in epoca vendemmiale che ha consentito di raggiungere un ottimale equilibrio vegeto-produttivo non riscontrato in altri vigneti, con taglio del grappolo, stesura e sfogliatura compiute in maniera assolutamente certosina.

Al secondo posto, Federico Rosina, al cui vigneto di 0,65 ettari situato in località Corsi, nel comune di Isera, è stato riconosciuto un perfetto equilibrio vegetativo ancora più difficile da ottenere sull’impianto a guyot utilizzato, soprattutto con un portamento vigoroso come quello del Marzemino per il quale questo sistema, infatti, non è ancora molto diffuso.

Terzo posto per il giovane Giovanni Frapporti, che nel suo vigneto di 0,8 ettari in località Brom, comune di Isera, ha dimostrato una gestione agronomica impeccabile, con tutte le operazioni di cura fatte a regola d’arte da inizio a fine anno. L’unica nota che non gli ha consentito di salire ulteriormente in classifica è stata una leggera distribuzione disomogenea dei grappoli nel vigneto ma sicuramente il premio potrà essere lo stimolo per gli anni futuri.

Menzione speciale, poi, per Annalisa Sosi, per il suo vigneto a pergola doppia in centro al paese di Isera che ben esprime l’importanza di difendere la biodiversità.

Il premio speciale intitolato a Francesco Graziola è stato invece riconosciuto a Paolo Benvenuti, storico Direttore dell’Associazione Città del Vino scomparso a inizio anno, e consegnato al Presidente Floriano Zambon, che ne ha ricordato lungimiranza e passione, oltre che la forte vicinanza alla Città del Vino di Isera, a cui era legato anche come membro della giuria.

Nel corso del pomeriggio si sono susseguiti diversi interventi, a partire da quello del neo Sindaco Graziano Luzzi, che ha voluto ringraziare viticoltori, giuria e l’amministrazione precedente, confermando la volontà di portare avanti questa importante iniziativa che nel 2021 compirà venti anni.

E, visto che come ha ricordato il conduttore Walter Nicoletti, l’obiettivo del premio è anche quello di confrontarsi e di individuare delle piste di lavoro, degli obiettivi di valorizzazione, il giornalista Nereo Pederzolli ha offerto un pensiero critico sul tema del Marzemino auspicando un aumento di ettari coltivati, soprattutto nelle zone fortemente identitarie dei Ziresi e di Isera, e un impegno corale per difenderne le peculiarità.

Anche quest’anno, la giornata è stata occasione per fare il punto sulla stagione viticola appena trascorsa grazie all’analisi tecnica di Bruno Mattè che innanzitutto ha ricordato come gli agricoltori si siano dimostrati efficienti nel portare avanti le operazioni agronomiche nonostante le difficoltà dell’annata, piuttosto difficile, soprattutto nella sua parte finale, anche se non così distante dagli ultimi anni. In generale, spiega il tecnico Fem, per il Marzemino la vendemmia è andata bene perché dopo le piogge del 20 settembre il meteo è migliorato consentendo di raggiungere gli standard consueti. Nel corso dell’anno – mediando i dati di Volano, più tardivi, e di Isera, più precoci – si è registrata una settimana di anticipo sulla schiusura delle gemme rispetto all’anno scorso (che salgono a 15/20 giorni se si fa il raffronto con gli anni Novanta, per via di mesi di febbraio e marzo generalmente più miti), un germogliamento non troppo generoso (-4% sul 2019 anche se comunque in linea con gli ultimi anni); e un anticipo di 12 giorni rispetto alle 2-3 foglie formate, che ha portato un rischio di gelate primaverili, scampate di fatto per poco a Isera. La fertilità dei grappoli è stata molto buona, con più di un grappolo per germoglio, nonostante il Marzemino non sia una varietà generosa da questo punto di vista, e la fioritura ha visto un anticipo di 15 giorni a inizio stagione, ridotto, se non annullato, per via del clima più freddo dei mesi di maggio, giugno e luglio. Gli ultimi grappoli sono stati infatti vendemmiati in linea con gli anni scorsi. Non sono state registrate grandi difficoltà in termini di oidio, vista l’annata molto piovosa, mentre la peronospora ha visto un’annata di media pressione che ha richiesto interventi frequenti ma leggeri. Per evitare marcescenza, la vendemmia è stata anticipata e concentrata. Grande attenzione, infine, per la flavescenza dorata, sempre più forte dal 2015 in poi anche per via del vettore sempre più presente.

Ancora note tecniche con Marco Stefanini, che ha illustrato una presentazione dedicata al contributo che può dare l’innovazione alla sostenibilità del vigneto, con un particolare focus sulle opportunità offerte dai vitigni resistenti per ottenere incroci con i vitigni autoctoni che possano dare vita a varietà maggiormente in grado di contrastare le malattie della vite, ricordando quelle recentemente iscritte nel registro Registro nazionale dalla Fondazione Mach, ovvero Charvir che, come suggerisce il nome, riprende il termine Chardonnay e, di fatto, nasce come base spumante; Valnosia, Nosiola x Bianca; Ter,amtos e Nermantis, entrambi Teroldego x Merzling.

Le conclusioni, come consueto, sono state affidate ad Attilio Scienza, che ha concentrato il suo intervento sull’antitesi che si rileva tradizionalmente tra la cultura umanistica e quella scientifica. Pur perseguendo ambedue la verità, infatti, hanno caratteristiche diverse: la scientifica è obiettiva, e richiede verifiche, quella umanistica è soggettiva ed è estranea al concetto di progresso. Nonostante la contrapposizione sia ancora oggi molto forte, Scienza ricorda come sia fondamentale affidarsi ad entrambe per avere oggi un buon vino e di come il premio La Vigna Eccellente sia un’occasione per parlarne: la giuria non valuta solo i parametri quali-quantitativi del vigneto ma anche il suo aspetto estetico, la sua eleganza, la sua forma, il suo equilibrio nel paesaggio. E la ricerca, lasciata a sé stessa, non aiuta il progresso, ma ha bisogno di essere diffusa e comunicata attraverso divulgatori e giornalisti in grado di spiegarne obiettivi e risultati, come è possibile fare in occasione di questa manifestazione.

Soddisfazione infine per il cartellone di eventi correlati al concorso, che ha visto la città di Isera animata da tre giorni di iniziative, tra degustazioni, laboratori, cene a tema, e il nuovissimo “agribus” tra le frazioni di Isera da tutto esaurito. “Vista l’attuale situazione sanitaria a cui si è aggiunta la giornata di maltempo di domenica, non ci aspettavamo un così grande successo – ha commentato Sergio Valentini, Consigliere delegato al turismo del Comune di Iseranon solo in termini di presenza, ma anche di partecipazione e interesse del pubblico che anche durante l’esperienza agribus ha dimostrato grande attenzione e curiosità verso quello che i produttori stanno già facendo per valorizzare il Marzemino e verso i progetti futuri. Un risultato che ci stimola a metterci subito al lavoro per l’edizione 2021, che sarà la numero venti: un traguardo importante che sicuramente riempie tutta la comunità di orgoglio e che andrà festeggiato a dovere”.

“La Vigna Eccellente…ed è subito Isera” è stata organizzata dal Comune di Isera, Città del Vino, con il supporto di Trentino Marketing, il coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino nell’ambito della promozione delle manifestazioni enologiche provinciali denominate #trentinowinefest e la collaborazione di APT Rovereto e Vallagarina.