Comunicato stampa di Cantine Ferrari del 19 febbraio 2019

Il Giulio Ferrari 2004 è stato fino ad oggi l’unica bollicina italiana entrata a far parte dei vini che Robert Parkerstesso, fondatore di Wine Advocate, definisce “extraordinary”, ossia quelli con un punteggio pari o superiore a 96/100. Ferrari entra ora in questo olimpo mondiale con ben tre Trentodoc: il Ferrari Perlé Nero Riserva 2006 con 96+, il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2007 con 97 e il Giulio Ferrari Rosé 2006 addirittura con 98/100.
“Quest’ultima etichetta – commenta Monica Larner, Senior Editor di Wine Advocate – è una bollicina che rivoluziona il Metodo Classico italiano”. Basti pensare che una sola bollicina al mondo ha ottenuto il punteggio di 100/100.
Splendido risultato anche per la linea Perlé, di cui non è apprezzata solo la versione Blanc de Noirs: il Ferrari Perlé conquista uno straordinario 94/100 e il Ferrari Perlé Rosé Riserva 94+.

Wine Advocate, una delle pietre miliari internazionali della critica enologica, anche quest’anno ha valutato le bollicine Ferrari con punteggi molto alti, tutti al di sopra dei 92 punti su 100.

Molto apprezzata tutta la Linea Perlé, nonché il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, anche nella nuova versione Rosé, che ha ottenuto il più alto punteggio in assoluto, 98/100.

Partendo dal classico Ferrari Perlé Trentodoc, che nelle note di degustazione è stato giudicato il migliore Metodo Classico nel rapporto valore – qualità, l’annata 2012, con un punteggio di 93/100, è stata descritta come una bollicina che “si apre con un perlage leggero con ricchi sentori di mousse al limone, pesca al forno e brioche alla crema”; per l’annata 2011, invece (94/100), si è notata la fresca acidità tipica dello Chardonnay di montagna.

Un bel risultato anche per il Ferrari Perlé Nero, che per l’annata 2006 ha ottenuto un 96+/100, soprattutto per “la qualità e l’intesa del palato, con un fino perlage e una freschezza che si mantiene a lungo”.

Il 2010, valutato 95/100 è invece stato ritenuto ideale per gli abbinamenti gastronomici grazie alla sua eleganza e struttura.

Il Ferrari Perlé Rosé, invece, degustato nelle annate 2001 e 2012, ha ottenuto rispettivamente 93/100 e 94+/100, giudicato una bollicina di corpo, che riesce a mantenere una buona morbidezza, anche dopo un lungo invecchiamento. Buon punteggio anche per il Perlé Zero Cuvée Zero 11, che è stato valutato 94/100 per la sua finezza ed eleganza.

Punteggi molto alti anche per il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, di cui è stata valutata 95+/100 l’annata 1992, con sboccatura 2014. Dimostrando nuovamente di saper vincere la sfida del tempo, mantiene una morbida intensità e un perlage che stupisce per la persistenza visto il lungo invecchiamento; l’annata 2007 (97/100) è stata invece definita “pura espressione dello Chardonnay di montagna”.

“Campione” della classifica è però il Giulio Ferrari Rosé 2006, ultimo nato in Casa Ferrari, che si aggiudica ben 98 punti “portando l’Italia molto vicina ad alcune delle migliori Maison de Champagne, una bollicina che rivoluziona il Metodo Classico italiano”.

Una valutazione davvero lusinghiera e che incorona il “Giulio Rosé” a nuova icona delle bollicine italiane, ottenendo il risultato più alto mai dato a delle bollicine italiane.